GLI STRUMENTI MUSICALI
Della vastissima offerta di strumenti musicali antichi e della tradizione popolare, ritagliamo una piccola e modesta finestra descrivendo solo quelli che fanno parte dello strumentario della nostra associazione.
STRUMENTI MUSICALI DEGLI ANTICHI CELTI
L’archeologia ci conforta con svariati ritrovamenti nei paesi di area celtica databili a partire dal VII sec a.C. Più numerose le documentazioni di vari strumenti “ad uso bellico”
LIUTERIA MEDIEVALE
Il Medioevo anche dal punto di vista musicale, fu un epoca di grande fermento, la fantasia dei musici e degli artigiani inventava e reinventava continuamente le caratteristiche tecniche e timbriche degli strumenti musicali; molto probabilmente erano i musicisti stessi a progettare e costruire gli strumenti conformi alle loro esigenze artistiche; gli strumenti musicali si presentavano in una grande varietà di forme derivate dalla più libera pratica strumentale.
ARPA CELTICA
Le sue origini risalgono ai primordi dell’umanità, alla corda tesa sull’arco del cacciatore, e si ritrova presso tutte le culture dei vari continenti: in Europa si ha traccia dell’arpa di forma triangolare proprio in Irlanda e in periodo Alto Medievale. Molti autori italiani la descrivono e Dante loda la bravura con cui viene suonata dai popoli nordici.
BODHRAN
La parola bodhrán deriva dal vocabolo irlandese bodhar, traducibile come assordante, termine che non rende giustizia alla moderna tecnica dello strumento
CITOLA - CETRA -IRISH BOUZOUKI
Dalla famiglia dei liuti una serie di strumenti a corde pizzicate, formato da un fondo piatto e un manico allungato con corde metalliche doppie, evoluzioni dal medioevo e innovazioni contemporanee
CHITARRA
Strumento a pizzico dalle antiche origini, mantiene inalterate le sue caratteristiche variando solo il numero delle corde, dalle quattro nel periodo Rinascimentale alle sei dalla fine del Settecento.
La grande diffusione tra la musica colta avviene nel Rinascimento in particolare in Spagna.
CLAVICEMBALO
Strumento a tastiera a corde pizzicate, è un’arpa disposta orizzontalmente. Le sue origini sono molto antiche ed è citato, con il nome di clavicymbolum, nel 1397. Le prime fonti iconografiche riguardanti questo strumento risalgono al '400.
CORNAMUSA
Pur essendo uno strumento già noto nell’antichità, la cornamusa cade in disuso nell’Alto Medioevo per ricomparire proprio agli inizi del Basso Medioevo: musa, piva, ciaramella, zampogna, baghèt sono i vari nomi con cui viene chiamato nelle varie parti d’Italia. L’uso della cornamusa nel Medioevo, in base alla documentazione iconografica, era prevalente nella musica profana sia per le danze popolari e castellane, ma anche per musiche cerimoniali
DULCIMER – SALTERIO A PERCUSSIONE (hammer dulcimer)
Due strumenti musicali di origine medievale della famiglia del salterio. Il dulcimer viene suonato a pizzico, nel salterio a percussione le corde sono percosse da due bacchette dall'estremità tondeggiante
FLAUTO
Le due grandi famiglie di flauti dell’epoca medievale si distinguevano in flauto diritto e flauto traverso. Il flauto dolce o diritto ha origini antichissime. E' costruito in legno con imboccatura a becco e ha assunto forma definitiva solo nel XVI secolo.
GHIRONDA
Strumento musicale del medioevo, noto anche con i nomi di organistrum, gironda, symphonia, vielle à roue, formato da una cassa armonica a fondo piatto sulla quale erano tese da quattro a sei corde. Il suono si ottiene azionando una manovella collegata a una ruota di legno (situata all'interno della cassa armonica) che sfrega le corde: la mano destra agisce sulla manovella, mentre la sinistra pigia una serie di piccoli tasti, in numero variabile da dieci a quindici, che modificano la lunghezza di due corde, quelle che eseguono la melodia, mentre le rimanenti (corde di bordone) producono un accordo.
LIUTO
Dalla cassa armonica bombata e dal caratteristico cavigliere rivolto all’indietro ha lasciato la sua testimonianza già nel 2000 a. C. nella civiltà mesopotamica. Diffuso nel mondo arabo viene introdotto in Europa nel XIII secolo attraverso la Spagna. Il liuto medievale era suonato pizzicando le corde con un lungo plettro o una piuma d’uccello, nel 400 diventa di gran moda presso tutte le corti europee.
ORGANETTO
La fisarmonica diatonica, comunemente nota come ORGANETTO, è uno strumento musicale appartenente alla famiglia degli AEROFONI (strumenti il cui suono è generato da un flusso d'aria) di tipo meccanico (l'aria è prodotta da un mantice o soffietto) e provvisto di ance libere. Tra i vari tipi di organetto, quelli più utilizzati nella musica tradizionale italiana sono l'organetto a 2 bassi e l'organetto a 8 bassi. Nasce in Austria nel 1829 ad opera di Cyrill Demian, costruttore di organi e pianoforti.
PERCUSSIONI
Sono tutti quegli strumenti musicali che vengono suonati mediante percussione (con le mani, con mazze, bacchette, martelli ecc.). Tali strumenti sono certamente fra i più antichi e in ogni civiltà se ne incontra una varietà enorme. Tranne poche eccezioni, nella musica colta occidentale fino al sec. XIX gli strumenti a percussione sono stati usati poco e in numero limitato: fra i principali il tamburo, la grancassa, i timpani, i piatti, il triangolo, i campanelli.
Nel medioevo, strumento a corde pizzicate, di origine orientale, in forma triangolare o trapezoidale, sulla cui tavola armonica erano tese un numero variabile di corde, da sei a quindici. (Dal salterio medievale, costruito in diverse fogge, e chiamato anche con altri nomi, pare abbiano avuto origine, con l'applicazione della tastiera, la spinetta e il clavicembalo)
Lo strumento è simile ad una piccola arpa e le corde vengono pizzicate, percosse o strofinate.
VIELLA, VIOLA, VIOLINO
L’antenato del violino è la VIELLA, di grande varietà morfologica per tutto il Medioevo grazie anche alla grande diffusione dello strumento. La viella è stata usata in tutti i generi di musica medievale come accompagnamento alla voce o per le danze, da sola o in gruppo con altri strumenti a fiato e a corde. Accanto alle varie tecniche a pizzico già a partire dal XI secolo si accosta l’uso dell’archetto. Con il Rinascimento la viella si trasforma in viola, ma sopravvive in forme popolari poco diverse da quelle medievali.
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